Enzo Ferrari. Un eroe italiano.
Come una biografia di un uomo tanto importante per il concetto di automobile italiana possa fornire spunti anche nel sito di un avvocato.
L’avvocato Levi (legale di Ferrari alla fine degli anni ’30) afferma “La sua massima, che soleva ripetermi, era questa: meglio una qualsiasi transazione che una causa vinta. … In seguito mi convinsi della saggezza di quella regola di vita, e io stesso cercai sempre l’accordo anche quando ero sicure di essere dalla parte della ragione.
Ma mi convinsi appunto che la ragione, come la verità, è un fatto estremamente soggettivo”.
“La volontà ostinata di perseguire una propria ambizione è davvero una grande forza che può far superare ostacoli. Sebbene, ovviamente, io non posso essere considerato il solo che ha agito in questo modo, uomini simili a me non mi pare di averne incontrati, perché le mie lacune sono talmente macroscopiche da potere essere considerare quasi uniche.
Ho trovato uomini che mi somigliavano nella rapidità di sintesi con cui io cerco di giungere alla conclusione di ogni trattativa, di ogni discussione. Ho trovato uomini che indubbiamente amavano come me l’automobile. Ma forse non ho trovato altri con la mia ostinazione, animati da questa passione dominante nella vita, che a me ha tolto il tempo e il gusto per quasi ogni altra.
Io non ho nessun diverso interesse dalla macchina da corsa…”
Voglio che chi sta con me si senta bene.
Se si sentono bene, se stanno bene a casa e in officina, poi rendono di più
Chi vuole una Ferrari … ripeteva … deve desiderarla, aspettarla.
Se consegnassimo le nostre vetture al primo che passa, chiunque sia, dove finirebbe la nostra credibilità?
Fece sorgere un’indagine interna, dalla quale risultò che quattro quinti degli acquirenti Ferrari avevano già compiuto cinquant’anni.
Questi cinquantenni sono uomini che desiderano da un lato premiare se stessi per la propria ascesa economica, soddisfando un vecchio sogno, e dall’altro carpire alla vita ancora un lungo momento di passione giovanile.