Cos’è il demansionamento?
Demansionamento significa, con parole semplici, attribuire a un dipendente mansioni di livello inferiore rispetto a quelle per le quali è stato assunto o che ha svolto nel corso del rapporto di lavoro.
Tuttavia, una definizione di questo tipo si presta, quand’anche esatta, a essere troppo generica.
Vi sono infatti diverse sfaccettature del demansionamento che non possono prescindere da alcune considerazioni iniziali.
- Verifica delle mansioni al momento della costituzione del rapporto di lavoro. E’ fondamentale che all’assunzione che siano chiarite nel contratto di lavoro, o in un documento separato, le effettive mansioni che devono essere svolte dal nuovo dipendente.
Oltre, infatti, a chiarire i confini delle attività assegnate permette anche di valutare, a posteriori, se vi è stato rispetto (o meno) di quanto pattuito.
- In caso di mutamento durante il rapporto di lavoro allegare un nuovo mansionario. Accade che per necessità, per meriti, per organizzazione dell’attività, sia necessario effettuare un cambiamento nelle attività precedentemente assegnate.
Anche in questo caso, è determinante che il passaggio sia accompagnato da un documento che attesti la diversità delle attività svolte. - Il contratto collettivo applicato da ogni azienda comprende per ogni livello diverse tipologie di mansioni/attività. Nei contratti collettivi è presente la classificazione dei livelli all’interno dei quali sono presenti differenti mansioni che potrebbero avere, a prima vista, un valore professionale anche molto diverso.
Con un importante modifica dell’originario art. 2103 c.c. ad opera del D.Lgs. 81/2015 si è messo un importante tassello nella valutazione dell’eventuale demansionamento.
Oggi infatti si parla di “mansioni riconducibili allo stesso livello e categoria legale di inquadramento” dove per livello di inquadramento s’intende proprio quello richiamato nel contratto collettivo in ossequito a quanto previsto dal codice civile (art. 2095).
In questo mutato sistema cos’è il demansionamento?
Si parla di demansionamento quando ci si trova al di fuori di queste tre ipotesi:
- il mutamento delle mansioni riguarda motivi legati alla gestione dell’impresa che “oggettivamente” non è più in grado di mantenere l’attività precedentemente affidata al dipendente.
- la possibilità di modifica è prevista proprio nel contratto collettivo
- è sottoscritto un accordo individuale
La circostanza che unifica le tre ipotesi è il divieto di modifica unilaterale – peggiorativa – a discrezione del datore di lavoro e quindi arbitrariamente.
Il demansionamento, che può originare il diritto del prestarore al risarcimento del danno, può implicare una dececurtazione economica ma, molto spesso, è peggiorativo della professionalità acquisita nel corso del rapporto.
Se vuoi conoscere un particolare caso di demansionamento leggi l’ordinanza della CORTE DI CASSAZIONE – ORDINANZA N. 13787 DEL 20 MAGGIO 2021 (PDF)